Sobre pedagogias humanitárias

pensando o português brasileiro como uma tecnologia de acolhida

Autori

  • Sebastião Lisboa de Andrade Rinaldi Educafro Brasil

Parole chiave:

Educazione, Portoghese come Lingua di Accoglienza (PLAC), Migranti, Rifugiati, Pedagogia Umanitaria

Abstract

L’articolo esplora il concetto di Portoghese come Lingua di Accoglienza (PLAC), distinguendolo dall’insegnamento del Portoghese come Lingua Straniera (PLE) e sottolineandone il ruolo come tecnologia di accoglienza per migranti e rifugiati. Basandosi sugli studi di Ançã (2006) e sulle proprie esperienze presso l’Istituto Adus, l’autore analizza come la padronanza della lingua sia essenziale per l’integrazione sociale, consentendo l’accesso ai diritti fondamentali. Attraverso materiali didattici specifici e pratiche pedagogiche adattate alle realtà degli studenti, l’articolo
evidenzia l’importanza di approcci contestualizzati e sensibili, contrastando prospettive pietistiche o escludenti. Considerando l’insegnamento del portoghese brasiliano come uno strumento umanitario, si sostiene che privare i migranti di tale apprendimento rafforzi la loro vulnerabilità, mentre la loro inclusione linguistica consente maggiore dignità e cittadinanza.

Biografia autore

Sebastião Lisboa de Andrade Rinaldi, Educafro Brasil

Professor e coordenador pedagógico no Educafro Brasil e mestre pela Faculdade de Educação da Universidade de São Paulo.

Pubblicato

2025-05-30

Come citare

Lisboa de Andrade Rinaldi, S. (2025). Sobre pedagogias humanitárias: pensando o português brasileiro como uma tecnologia de acolhida. TRAVESSIA - Revista Do Migrante, 38(102), 245–268. Recuperato da https://travessia.emnuvens.com.br/travessia/article/view/1595